Che FA-TI-CA!!!
Oggi teoricamente doveva essere una tappa in tranquillità, invece, almeno per me, è stata un’agonia: non saprei che gradino del podio assegnare alla fatica di oggi, ma, appunto, la metto molto vicina alla 1^ e a quella di ieri.
E dire che anche ieri la “magia” del Cammino si è presentata: una cena tra noi e le ragazze spagnole divertentissima e a seguire una chiacchierata fino alle 2 di notte con Bernard, il tedesco che fa il Cammino per il suo Cottbus. Io le persone come lui le ammiro tanto: ha 57 anni, fa il cuoco da sempre, l’anno scorso ha fatto il suo primo Cammino e quest’anno lo sta ripetendo perché alla sua “tenera” età ha deciso che è ora di cambiare vita. Basta sempre la stessa cucina, basta sempre le stesse consuetudini: non è mai troppo tardi per cambiare, serve solo l’entusiasmo. E lui ne ha davvero da vendere…
La cosa divertente inoltre è stato parlare per 3h in spagnolo…con un tedesco…
Il suo progetto è iniziare a proporsi come volontario in una qualche struttura lungo il Cammino, poi si vedrà: ha 2 figli ormai grandi, un matrimonio “fallito” alle spalle e ancora tanto da fare e da vedere. Tutto ciò a me sembra semplicemente straordinario!
Stamattina al risveglio torniamo al piano superiore dell’Albergue dove si trova la cucina per fare colazione: Lorena ed Irene, le 2 sorelle spagnole, sono partite all’alba, ma ci hanno preparato sul tavolo paste, frutta, marmellata e Cacaolat…Che brave!
C’erano tutti i presupposti per un’altra giornata luminosa, eppure…
Oggi aleggia un’aria di nostalgia…Santiago ormai è lì a pochi km e l’avvicinarsi del traguardo ci stranisce un po’: viviamo un mix di felicità e tristezza.
Inoltre sento le gambe molto appesantite ed il miracolo Pasta Fissan del giorno prima non si ripete.
Tuttavia il sole splende, al mattino, come sempre, l’aria è un po’ pungente e la Galizia ci aspetta con i suoi bellissimi paesaggi.
Dalle carte sembra una tappa bene o male tranquilla…si dimostrerà, almeno per me, molto dura!
Le gambe non rispondono e i primi 3km sono uno shock: l’uscita da Sarria è una continua salita. Nemmeno le bellissime composizioni floreali fatte in occasione del Corpus Christi riescono a mettermi in sesto.
Oggi è giornata da sentiero al 100% ed appena fuori dalla città iniziano gli sterrati: se il panorama ed il sentiero sono uno spettacolo, lo stesso non posso dire per la facilità del percorso. Si sale.
Inoltre Sarria è considerata l’ultima città “valida” per i camminanti per ambire alla Compostela, pertanto il sentiero questa mattina è affollatissimo, con tanti pellegrini che appunto partono da qui.
Dopo qualche km inizio a pedalare un po’ meglio ma il percorso resta piuttosto duro: è un continuo su e giù. Non si fa in tempo a godere per una discesa che ricomincia immediatamente una salita, alcune brevi ma molto ripide, altre un po’ più dolci ma lunghe e continue: si resta sempre in sella ma l’unico modo di proseguire è tenere i rapporti bassi.
Durante tutta la giornata il percorso non si allontana mai troppo dalla strada principale, ma, a parte le mie lamentele, è il sentiero che ogni appassionato di mountain bike vorrebbe fare. C’è di tutto e varia continuamente: sterrato bianco, argilla, piccoli ruscelli da guadare, pietrone, lastricato, parti in asfalto e parti in cemento, zone colpite dal sole pieno ma anche tanti km in mezzo a boschi con alberi che aiutano tantissimo a mantenere la temperatura a livello umano visto che, da mezzogiorno, il caldo inizia ad essere soffocante.
La Galizia è un luogo fantastico: la ricorderò soprattutto per le mucche. Anche oggi ne avrò viste almeno 1000!
Dopo una ventina di km incontro le 2 sorelle spagnole: ci salutiamo come ci conoscessimo da anni!
I paesaggi, soprattutto nella prima parte di questa giornata, riservano ancora dei panorami da urlo ed oggi si attraversano un mucchio di paesini.
Seguendo le impeccabili indicazioni, sbagliare strada è praticamente impossibile. Non per tutti però…Giacomo e Aldo riescono a perdersi e ci raggiungono all’Albergue solo alle 18,30.
La maggior parte della strada la faccio in solitaria: ognuno ha il suo passo ed oggi avrei gran bisogno di musica…Nel telefono ho solo gli album dei Coldplay ed una raccolta di Daniele Silvestri: mi saranno di grande aiuto.
Per onor di cronaca la solita lista dei borghi incontrati in giornata!
Dopo Sarria si incrocia subito Alban, segue Rente, O Sisto, Meixente, Peruscallo (dove c’è la colonnina che indica il -100km da Santiago), Brea, Morgade.
In totale finora direi non più di 200 case…
Proseguo con Ferreiros, Pena, Couto Rozas, Vilachà ed appare il Rio Mino che indica l’ingresso in Portomarin, un centro più grosso che però viene un po’ tagliato fuori dal Cammino. Oddio, volendo si potrebbe anche fare una deviazione per visitarlo, ma oggi non ce n’è…
Per quasi 20km poi la densità di paesi cala: passo Cabanas, Hospital, Ventas, Ligonde, Portos, Lestedo, Villaxoan ed arrivo a Palas del Rei, altro centro abbastanza grosso.
Passo accanto ad una chiesa nel momento esatto in cui recitano il Padre Nostro: sentirlo in spagnolo mi fa quasi ridere…
Il sole è una palla di fuoco e mancano ancora 30km alla destinazione. Bevo, sudo, pedalo, ascolto Silvestri, schivo i camminanti nei punti più stretti del sentiero, mi godo le discese e patisco le salite. Il panorama diventa un po’ più povero: non si vedono più le immense vallate ma il sentiero resta comunque molto bello (e faticoso!).
All’altezza di Casanova mi ricongiungo con Matteo: facciamo la strada insieme.
Passiamo da San Xiao do Camino, Pontecampana, O Coto, Leboreiro, Furelos ed entriamo in Melida, una cittadina piuttosto animata, con un mega mercato di ambulanti per le vie e, a quanto pare, la stessa usanza di Sarria per il Corpus Christi: la “floreada” anche qui è molto bella e caratteristica.
Mancano solo 15km ma i saliscendi non finiscono: passiamo Rio Cobo, Boente, Castaneda e a Ribadiso da Baixo ci fermiamo per un gelato.
Nemmeno gli ultimi 8km ci danno tregua: ormai oggi va così e alterniamo discese a salite, sempre su un sentiero che oggi resta comunque molto affascinante.
Ci raggiunge Joyce e ormai siamo ad Arzua: non ci resta che trovare da dormire.
Poco dopo l’ingresso in paese, sulla destra, troviamo l’Albergue Selmo: se fuori non si presenta benissimo, all’interno è una struttura nuovissima, molto ordinata e pulita con una grande camerata, suddivisa in “cuccette” da 4 letti ognuna.
Ci riposiamo un po’ poi andremo a cena…per oggi basta così!
Un veloce pensiero per i pellegrini anche oggi: in questa giornata ho incontrato un ragazzino danese di circa 10 anni con quello che suppongo fosse suo padre. Un paio di giorni fa, ad Astorga, ne ho visto un altro, dagli USA, di 10 anni (di lui ho la certezza perché gliel’ho chiesto). Lungo le mesetas abbiamo incontrato coppie con i loro figli piccolissimi: dall’Inghilterra un pupo di 15 mesi, dal Canada una bimba di 13 mesi. Per compensare oggi ho incrociato una signora che, o li portava malissimo, o almeno 80 anni li aveva. Di ultra settantenni sono pieni i sentieri ogni giorno.
Il Cammino è di tutti ed è per tutti: basta “sentirlo”.
In questa giornata di nostalgia la canzone è la giusta medicina per riportare l’allegria!
La versione più famosa è con Jovanotti, ma quella originale è solo sua: ecco “The sound of sunshine” di Michael Franti!
Oggi 74,97km in 7h54′. In totale ad oggi sono 773,63 km.
Domani è IL giorno…non aggiungo altro.
Ultreya!