E’ finita.
E’ talmente finita che sto scrivendo dal salotto di casa mia, alle 5:50 del mattino, dopo la notte passata in camper (a dormire, mentre Cibo guidava e Michael e Marina gli facevano compagnia), dopo essere arrivato a casa, dopo aver scaricato tutta la miriade di roba che avevamo portato, dopo aver staccato gli adesivi dal camper, dopo aver già messo a posto almeno un paio di cose dentro casa che sembra una città appena bombardata, dopo essermi guardato intorno, dentro la mia casetta che sa un po’ di chiuso, e quasi smarrito mi sono chiesto: e domani?
Eh…domani.
Domani inizierò con i ricordi di tutti quei dettagli che magari ho tralasciato a forza di spostarmi, a forza di pedalare, a forza di incontrare gente, a forza di essere ogni ora in un posto diverso.

Ce l’ho fatta.
Nulla di impossibile. Nulla che non sia alla portata di mano di chiunque. Nulla di eroico.
Tuttavia, pur detestando ogni forma di presunzione, voglio dirmi bravo.
Me lo voglio dire solo perché sono riuscito a portare a termine questa che, nel mio piccolo, considero un’impresa.
E l’ho fatto solo grazie alla motivazione. Quante volte ho sentito questa parola e quante volte l’ho considerata stupida…
Eppure devo ammettere che, senza quella, non si va da nessuna parte. O perlomeno non si riescono a raggiungere gli obiettivi.

L’idea di farmi la Via Francigena era nata lo scorso anno appena tornato da Santiago.
L’idea di aggiungerci spettacoli è venuta in un secondo momento ma non riuscivo a capire come metterla in piedi.
L’idea di proporla a Cibo,una volta messi insieme dei pezzi, è stata, mi ricordo ancora bene, il 26 Settembre 2015, quando gli spiegai cosa avevo in mente di fare.
Da lì è partito tutto: considerato che oggi è il 21 Aprile, è stata una cosa che è durata 7 mesi.
Se poi si vuole essere più precisini, aggiungo anche il paio di mesi prima quando era ancora tutto fumoso e si arriva a 9 mesi.
Una gravidanza. Poi il parto. Quindi oggi è nato mio figlio. Eppure è finito tutto.
Strana questa cosa eh?
Soprattutto il “parto” il giorno in cui “arrivo”.
Dopotutto anche quando nasciamo iniziamo una fase nuova e ne facciamo terminare una durata 9 mesi: l’inizio e la fine sono sempre lì che lavorano insieme, che collaborano.
Non può esistere l’uno senza l’altra.
Il parto. La partenza. La fine ma l’inizio.
Niccolò Fabi qualche anno fa cantava “Mi basterebbe essere padre di una buona idea”: beh, nel mio piccolo, credo di esserlo stato.
Padre di una buona idea: che è nata 9 mesi fa, ha fatto tutta la sua gestazione, un travaglio durato 16 giorni e che mi ha portato a percorrere pedalando quasi 1200km, realizzando, metro dopo metro, quello che mi ero prefissato.
Sono contento. Sono soddisfatto. A dirla tutta, come disse Forrest Gump, sono anche “un po’ stanchino”.
L’ultima fine è iniziata così.

PartenzaOggi sono partito con tranquillità: pensavo di dover fare gli ultimi 20/25km. Ne ho fatti il doppio.
Non so esattamente che strada prendere, quindi punto il gps: mi conduce per una via che mi porta verso quello che, ieri, ho scoperto essere il GRAB.
Il cerchio che circonda Roma è il Grande Raccordo Anulare: dei geni hanno creato il Grande Raccordo Anulare Bike, ovvero hanno creato un progetto mettendo insieme le informazioni per raggiungere agevolmente tutte le ciclabili che puoi trovare da fuori Roma per entrare fino in centro. Credo sia semplicemente stupendo tutto ciò!
Ho scoperto che la caotica ed intasata Roma si può girare tranquillamente in bicicletta raggiungendo qualsiasi luogo senza il rischio di essere asfaltati.
Le info si trovano su http://www.velolove.it : cose che meritano.
Il gps è impeccabile, se solo non fosse che una via, più o meno all’altezza di Saxa Rubra, è interrotta da un cancello: suono tutti i campanelli, mi risponde solo una signora che sbrigativamente dice che non mi può aiutare. Non c’è verso di passare.
E mò?!? Che faccio? Mi devo inventare la strada per raggiungere sto posto e, naturalmente, non ho assolutamente idea di come poterlo fare.
Chiedo ai passanti e non ottengo risposte esaustive. Guardo su Google Maps ma non trovo la strada che mi soddisfa.
Vado a naso, cosa che, nei giorni precedenti, non è che sia stata sempre la scelta ottimale.
Ad ogni modo, fai una strada, torna indietro, fanne un’altra, riesco finalmente a trovare il modo di arrivare alla lunga ciclabile che collega la zona Nord di Roma al centro. Chi l’avrebbe mai detto?!?

Ciclabile roma.jpg
E’ una lunga e comodissima pista ciclabile che ti fa sembrare la caotica Roma una cittadina di provincia qualunque: ai lati solo del gran verde e in pochi km ci si trova nel centro della Storia!

Ponte MilvioArrivo a Ponte Milvio e proseguo sul lato destro del Tevere: commetto un errore, se così si può dire, perché, per la strada che avrei voluto fare, sarebbe stato bene attraversare il ponte e seguire la ciclabile dall’altra parte, sul lato sinistro, ma va bene uguale.
Dopo poco mi ritrovo a Castel S.Angelo. Ci sono.
Castel selfie metàOggi però il mio arrivo è speciale: in treno, da Ferrara, mi hanno raggiunto Michael e mio fratello Nicola. Che bellezza!
Visto che l’hanno fatto all’insaputa l’uno dell’altro, hanno preso 2 treni diversi e quello di mio fratello è il lieve ritardo: quindi aspetto che arrivi davanti a S.Pietro e nel frattempo mi guardo il fiume di turisti che girano attorno Castello.
Verso le 14 ci siamo: prendo Via della Conciliazione, il Cupolone è di fronte a me e il mio Km Zero mi aspetta.
Sono arrivato.
C’è un delirio di gente.
C’è talmente tanta gente che non riesco nemmeno a farmi una foto come si deve.

nicomike.jpg
Appoggio la bici alla transenna esterna ma arriva subito un carabinere e mi dice che non può stare lì.
Voglio farmi una meritata foto con S.Pietro alle spalle!
Mio fratello mi invita a seguire il fiume di persone che entrano in piazza: penso che sarà impossibile visto e considerato la bici e i borsoni che mi porto appresso.
Invece zero controlli. Entro tranquillamente.
Ma non c’era tutta sta ipermega mobilitazione antiterrorismo?

Ad ogni modo bene così: posso gustarmi il mio premio. Non c’è nessuna medaglia, nessun oggetto da prendere, nessun registro da firmare.
Il mio personalissimo premio è quello di essere arrivato al punto X, quello che 16 giorni fa mi sembrava lontanissimo.
E’ bello. Ti stona il cervello. Non riuscivo a capire quanto ero felice di tutto ciò perché…boh? Ero confuso dalla situazione.
Ho vinto la mia gara! Che poi non era una gara. Ma un po’ anche si.Salto good.jpg

Dopo le foto è arrivata la fame. Michael ci lascia per un po’ per incontrare degli amici che abbiamo in comune coi quali ci raggiungerà più tardi a Trastevere.
Io e Nicola andiamo a zonzo per la Capitale.
Che bella che è Roma!
Attraversiamo il Tevere e sulla sinistra vediamo tutto lo splendore di Castel S.Angelo. Proseguiamo per strade interne fino ad arrivare a Campo dei Fiori dove ci fermiamo per mangiare qualcosa.
Mio fratello conosce Roma molto meglio di quanto potessi immaginare: è una guida perfetta!
Voglio fare una foto con la bici davanti al Colosseo, quindi ci incamminiamo.
Nel frattempo incrociamo una coppia di turisti americani, sulla settantina, di Washington, che mi fermano e mi chiedono perché ho la bici coi bagagli: loro sono dei cicloviaggiatori ed ogni anno, da 12 anni, vengono in Italia per 3 mesi, affittano un appartamento a Roma come base, poi battezzano un punto della nostra penisola, noleggiano 2 bici e se lo vanno a visitare. Belli loro!
Arriviamo davanti all’Altare della Patria: wow!

Altare della patriaProseguiamo costeggiando un lato dei Fori Imperiali ed arriviamo allo splendore del Colosseo: l’ho già visto mille volte, ma ogni volta è come fosse la prima. Che bellezza!
Ci fermiamo per qualche foto e per sederci un po’ su un muretto: è un’altra giornata con un clima stupendo e al sole si sta benissimo.

Colosseo
Iniziamo ad incamminarci verso Trastevere e prima passiamo dalla Bocca della Verità: c’è coda, dovrei lasciare la bici incustodita. Proseguiamo.
Attraversiamo nuovamente il Tevere lasciandoci appena sotto, alla nostra destra, l’Isola Tiberina.
Dopo poche centinaia di metri siamo nel cuore di Trastevere.
Ci fermiamo per bere una cosa in attesa che mi dicano che in piazza è tutto pronto per l’accoglienza.
Verso le 18 arrivo a Santa Maria in Trastevere: è ancora un’altra festa. E’ arrivata l’Associazione dei Donatori e Volontari della Polizia di Stato, coloro che ci ospitano in questa tappa. C’è Luca Repola, ispettore di Polizia nonché anima di questa Onlus.
Mi accolgono con una bottiglia di spumante: stappo come si fa sul podio!
E me la bevo: sarà la stanchezza, ma quei 2 bicchieri mi danno una tranvata che se non mi faccio subito una doccia devo dormire!
Mentre nella piazza proseguono i preparativi, io mi lavo in camper e mi “faccio bello” per l’ultima fatica.
Arriva anche Andrea alias Ruggero de i Timidi, con la sua Fabiana Incoronata: mi ha fatto davvero una bellissima sorpresa!
Gli ospiti della giornata fioccano: si preparano a scaldare il pubblico Sergio e Tonino, due signorotti sui 70, stornellatori romani, uno solo voce l’altro solo chitarra. Splendidi!
Colpo di scena: arriva anche il Prefetto Franco Gabrielli, invitato lì dagli amici dell’ADVPS, venuto apposta per salutarmi e darmi il benvenuto a Roma.

gabrielli 2.jpg
ruggero.jpg

Poco dopo ecco anche Alessandro Di Carlo, grandissimo e simpaticissimo comico romanoderoma: quanto mi fa ridere!

aledicarlo

Stornellatori

Facciamo un pò di show tutti insieme: che bello! E chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrei fatto uno spettacolo su un palco montato in una piazza nel cuore di Roma?
Ci sono un mucchio di turisti: alcuni approfittano delle sedie, altri si siedono sulla fontana di fronte, altri ancora passano, gli stranieri non capiscono e se ne vanno. E’ un fiume di gente che passa e che mette la famosa ciliegina sulla torta di questa bellissima festa, di questa bellissima conclusione.

fine show

E’ finita. Bisogna smontare. Abbiamo anche la cena con gli amici dell’ADVPS (che magnata!) poi ci si rimette in camper.
Cibo guida, Marina è seduta accanto, io e Michael dietro a sparare cazzate e a berci l’ultima birra.
Poi mi viene il crollo e vado nel letto a dormire, mentre Cibo continua a guidare e Marina e Michael gli fanno compagnia.

Alle 5 sono a casa ed è come raccontato all’inizio.

Non riesco a trovare una formula diversa dal tipico GRAZIE per tutti coloro che hanno contribuito a tutto ciò, anche facendo solo una piccola parte.

GRAZIE a:

tutti quelli che mi hanno seguito giorno per giorno, che mi sono stati vicini inviandomi messaggi o solo pensandomi;
tutte le persone che ho incontrato: ho conosciuto un mucchio di brava gente, tanti esseri umani giusti;
tutte le AVIS, le Associazioni, i locali e le Giunte Comunali che ho incontrato e che ci hanno ospitato: Aosta, Fenis, Chambave, Pontey, Chatillon, Ivrea, Santhià, Piacenza, Fidenza, Berceto, Sarzana, Viareggio, Castelfiorentino, Siena, Montepulciano, Bolsena, Sutri e Roma (se ne ho dimenticata una mi flagellerò per i prossimi 12 mesi);
i partners che mi hanno donato qualcosa per il mio viaggio: Continental Italia, Bruni Sport Ferrara, Bi e Bi Cicli di Sottomarina, Noleggio Camper Verona, Color Boulevard di Occhiobello, Venticinque Papillonmetro di Ferrara, Gorilla Eventi, l’Associazione Papillon Rosso, Sloways, Il Movimento Lento e, sopratutto e sopra a tutti, l’Associazione Amici del Cabaret di Lendinara ovvero i promotori di RISO FA BUON SANGUE;
Sofia per l’ufficio stampa e per la disponibilità a pubblicare a tutte le ore;
tutti gli amici comici che hanno condiviso con me il palco nei 9 spettacoli: Alessandro Favre, Massimo Pica, Francesco Damiano, Maurizio Bronzini, Rino Ceronte, i Gemelli Siamesi (Raoul ed Emiliano), Max Galligani, Andrea Perrozzi, Alessandro Di Carlo, Sergio & Tonino e Ruggero de i Timidi;
il mio amico Samu Supertramp che si è preso su da Ferrara per raggiungermi a Montepulciano per farsi una pedalata con me fino a Bolsena;
tutti i ciclisti che in alcune tappe mi sono venuti a prendere per scortarmi fino all’arrivo: un particolare grazie lo devo a Guido di Montepulciano, a Gianfranco ed Enrico di Bolsena e a Franco di Sutri in quanto mi hanno dato una mano notevole in 3 tappe, non solo venendomi a prendere ma pure accompagnandomi il giorno successivo per non farmi perdere su strade che non conoscevo;
Cirri e la Zambotti di Caterpillar Radio 2, Ciro e Gigi di Radio Kiss Kiss, Perry Mason di Radio Padova;
Michael ottimo amico, ottima compagnia ed ottimo driver del camper per 3 giorni;
i miei genitori, ottimi amici, ottimi compagni, ottimi genitori ed ottimi driver del camper pure loro per 3 giorni;
mio fratello Nicola che oggi è venuto a Roma arrivando col treno alle 13 per poi ripartire alle 20,30 solo per assistere al mio arrivo e stare una giornata con me;
tutti, ma proprio tutti quelli che hanno fatto qualcosa per me: il mio amico nonché socio Mattia che si è dovuto sobbarcare anche i miei lavori, Pedro idem, Manuele il fotografo di Berceto che mi ha fatto un servizio che manco ad un matrimonio, la mia amica Caterina per avermi messo in contatto col Comune di Berceto, Maurizio Bronzini per essersi sbattuto come un matto su Piacenza, Pietro Scidurlo di Free Wheels Onlus, Alessio e Davide di Viareggio che sono sempre splendidi, Angelo di Chatillon che, anche perché è stato il primo, mi ha creato una giornata nella quale mi ha fatto sentire super importante, Paola, Elidio e Fernando di Ivrea, Mirella di Santhià e il sindaco Angelo Cappuccini, Lo zio Max e la Zia Laura per una Piacenza Power, Giorgia Bronzini, le Energiadi di Pavia, la squadra di Football Americano dei Panthers di Parma, Doriano Campanini vice presidente della Provincia di Parma, il sindaco di Berceto Luigi Lucchi, Alessandro e Leone di Sarzana, Natalino di Castelfiorentino, Gisberto di Siena, Ivo Cortonesi di Montepulciano che mi ha organizzato l’accoglienza a Siena nonché a Montepulciano ospitando me, i miei amici e i miei genitori, Marco di Bolsena per tutto ma soprattutto per la sua cantina, Pietro Anselmo che è stato un prezioso collaboratore negli ultimi 3 giorni, Luca Repola per avermi creato un finale bellissimo, ogni singola persona che sia venuta a vedermi, salutarmi, applaudirmi, quelli che mi hanno incoraggiato per strada, quelli che mi hanno dato da dormire e da mangiare, quelli a cui ho chiesto informazioni. Insomma tutti ma proprio tutti, nessuno escluso (visto che nell’elenco qui sopra qualcuno avrò pur dimenticato…);
ed infine un grazie particolare ad Enrico Cibotto che ha i difetti che si compensano con i miei e da 2 cialtroni è nata una cosa così. Everything is possible.

IMG_1666.jpg

Sono beatamente sereno e felice.
Da domani penserò alla prossima avventura e sono già adrenalinico.

Finisco con un pezzo che per me vuol sempre dire tanto: “Viva la vida” dei Coldplay

Oggi gli ultimi 43,73km per un TOTALE di 1127,96KM

Buio.
Sipario.

Un pensiero riguardo “16^ tappa: Formello – ROMA. Il Gran Finale

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