“Ma spiegami bene una cosa…tu non facevi spettacoli di cabaret?”
“Si, anche”
“Cos’è sta storia che adesso ti occupi di bici, di viaggi, di ambiente…Cos’è successo?”
“Mah…a dire il vero che viaggio sono praticamente 20 anni. Tutto il resto, cose che capitano nella vita!”
Più o meno questo è uno dei dialoghi più frequenti con persone con le quali non ho rapporti stretti o abituali.
In effetti mi rendo conto che, essendo io il primo a non riuscire a dare a me stesso una definizione esatta di ciò che faccio, spiegarlo a chi me lo chiede risulta un po’ complicato.
Faccio cose, vedo gente.
Una delle ultime cose che ho fatto, in ordine cronologico, è stata la Klimahouse a Bolzano, una fiera di riferimento a livello nazionale per le tematiche del risparmio energetico in edilizia.
Edilizia? Clima? Risparmio energetico?
Io???
Uh.
Poi succede sempre che scopro cose nuove ed interessanti e resto piacevolmente a bocca aperta!
All’interno delle cupole geodetiche di Isola Ursa, dove ero d’istanza per i miei interventi in qualità di relatore (si si, hai letto bene: relatore. Ovviamente grazie al Gruppo Lumi che mi ha voluto), si sono alternate conferenze che definirle interessanti è sminuente.
Luminari mondiali dell’architettura, esperti climatologi impegnati in conferenze in ogni angolo della Terra e tanti altri personaggi, ognuno esperto nel proprio settore, a parlare di sostenibilità, di risparmio energetico, di viaggi sostenibili.
Ho avuto modo e occasione di condividere piacevoli cene in compagnia delle altrettanto piacevolissime Syusy Blady e Licia Colò, tanto brave e simpatiche nel piccolo schermo, quanto adorabili davanti ad un piatto di riso.
Ho avuto modo di imparare cose interessantissime riguardo il ghiaccio e la situazione dei ghiacciai italiani e mondiali, grazie alla presenza del bravissimo Christian Casarotto, glaciologo del Museo della Scienza di Trento (il MuSe).
Ho scoperto che in Melinda, si proprio quelli delle mele, da qualche anno immagazzinano buona parte dei raccolti in celle ipogee, ovvero ambienti ricavati da scavi di chilometri di gallerie sotto alle Dolomiti e che mantengono la temperatura costante tutto l’anno, avendo così la possibilità di conservare le mele con un notevole risparmio energetico.
Ho potuto conoscere un personaggione come Toto Magliozzi, creatore di tototravel.it un sito nel quale mi ci sono immerso per ore e ore e in cui si parla di viaggi, come farli, come organizzarseli da sè, cosa fare, cosa prenotare, come poter viaggiare (quasi) gratis: una vera e propria enciclopedia del viaggiatore!
Implementata poi dal suo graditissimo libro (Smart travelling) che mi ha regalato a fine fiera e che è un altra enciclopedia tascabile.
[consiglio: se volete organizzarvi un viaggio cliccate sul suo sito. Ne vale la pena.]

Ho appreso, a dire il vero, anche notizie non esattamente così gioviali.
I vari esperti di clima, tra cui, e giù il cappello, il grande Luca Mercalli, hanno spiegato qual è la reale situazione attuale a livello planetario.
Ecco, diciamo che climaticamente parlando la situazione è diversamente gioiosa.
O perlomeno, i dati, inconfutabili, parlano chiaro e pare che non ci sia troppo da ridere.
Poi ovviamente guardo i libri di storia e non posso che notare quante variazioni climatiche si siano succedute nel corso degli anni, pensando inevitabilmente che fa tutto parte di un ciclo perfetto pur nella sua imperfezione.
Il pianeta non è mai stato così popolato e, ho scoperto, la quantità di CO2 presente nell’atmosfera non ha mai raggiunto livelli così elevati: pertanto qualche novità rispetto al passato c’è e, non avendo uno storico in merito, la conseguenza è che oggi si possono solo fare delle supposizioni su ciò che potrà essere la situazione reale tra qualche anno.
Le supposizioni non sono estremamente rosee.
Nel frattempo non si può far altro che constatare che negli ultimi 50 anni si sono sciolti chilometri e chilometri di ghiacciai, che la temperatura media è aumentata in maniera considerevole, che qua e là si sono prosciugati dei laghi e che il clima è diventato instabile e, talvolta, imprevedibile: insomma, con queste ultime righe non ho detto nulla di più di ciò che già abitualmente ci dice Studio Aperto.
Dobbiamo preoccuparci? Non dobbiamo preoccuparci?
Cosa dobbiamo fare?
Boh, non lo so.
Poi oh, a tirarla lunga lunga, ma proprio lunga, io avrò un’altra sessantina d’anni da passare su questa Terra e, almeno al momento, non ho nemmeno la preoccupazione di lasciare qualcosa di marcio in mano a figli che non ho.
Ma chi ha figli o nipoti non so come potrebbe ragionare. Forse potrebbe avere uno stimolo in più a pensare ad alcune cose. Forse no.
Poi è vero: cosa mai cambierà se invece di usare la macchina uso la bici?
Tanto con tutte quelle macchine che ci sono in giro, una in meno non la noti nemmeno.
Può darsi.
Credo solo che se ognuno facesse come il colibrì della foto qui sotto, magari anche non solo riguardo alla questione del clima, alcune cose potrebbero cambiare. Eccome.