Ce lo dimentichiamo sempre.
L’essere umano ha uno spirito di adattamento naturale e pressoché immediato.
Forse non è che ce lo dimentichiamo: non lo pensiamo proprio.
Ogni nostro comportamento è inevitabilmente influenzato dall’ambiente che ci circonda: questa influenza poi può avere accezione positiva o negativa, dipende anche da come la viviamo.
Esempio scemo.
Quando l’anno scorso sono stato in Nepal, per 2 settimane mi è toccato dormire raggomitolato in un sacco a pelo buttato su assi di legno.
Posso parlare di comfort e di comodità? Certo che no.
Le prime 2 notti non sono state le migliori che possa ricordare, ma poi mi sono abituato e mi riposavo benissimo.
Quando sono tornato a dormire su un materasso vero, di quelli ai quali invece sono abituato, la prima notte mi sono sentito scomodo.
Esempio meno scemo.
6 anni fa la mia vita è totalmente cambiata.
Come? Cambiando le abitudini che avevo.
Non mi piacevano le mie abitudini? In realtà no. Perlomeno non lo sapevo o non me ne rendevo conto.
Avevo mal di testa o mal di stomaco? Dal dottore o in farmacia per prendere qualcosa.
Mi trovavo imbottigliato nel traffico solo per (pensare di) essere più autonomo invece di andare a piedi, in bici o con un mezzo? Incazzature su incazzature.
Nel mio lavoro, seppur mi consideri uno molto fortunato ad aver praticamente fatto sempre ciò che mi piaceva, qualcosa non andava? Era colpa degli altri.
Cosa ho fatto?
Ho chiesto aiuto.
Che poi in realtà non è vero nemmeno questo al 100%.
Tuttavia avvertivo che qualcosa non andava per il verso giusto, per cui mi sono affidato a strade che non avevo mai percorso e a non aver paura di pensare anche in modo differente.
La paura di cambiare strada, la paura di essere giudicati per cambiare un’idea, la paura di cambiare un abitudine.
Il senso dell’abitudine è subdolo: quando l’abitudine o un senso del dovere percepito per chissà quale motivo sono collegati ad eventi che non ci fanno stare bene, non sono nient’altro che una delle peggiori malattie di cui possiamo soffrire.
Siamo abituati ad essere bombardati da notizie pessime.
Siamo abituati al fatto che comportarsi da bulli faccia parte della normalità.
Siamo abituati al modo di dire “eh ma mica può andare sempre tutto bene!”
Siamo abituati che ogni cosa che deve cambiare deve partire da qualcun’altro.
(“in quella Nazione scendono in piazza per protestare! Perché noi non lo facciamo?!?” Fallo tu se non ti sta bene. “Guarda che schifo, tutta sta sporcizia per strada!” Fai la tua parte e pulisci per quanto ti è possibile. “Al lavoro il mio capo mi tratta male!” Cambia posto di lavoro. “Non sopporto più mia moglie/mio marito!” Cambia partner)
“Eh ma tu la fai facile!”
No, non la faccio per niente facile. Anzi, è molto difficile.
È difficile cambiare abitudine, è difficile cambiare strada, è difficile abituarsi al fatto che ci siano persone che la pensino diversamente da noi, è difficile lasciare ciò che fino a ieri è stata una certezza.
È tutto molto difficile, ma si può fare.
Perlomeno si può fare solo se si ha realmente voglia di stare meglio.
Perché non pensare che possa diventare un’abitudine, stavolta bellissima, lo svegliarsi la mattina ed essere felici per ciò che si sta andando a fare (o anche a far niente) ed andare a letto la sera beati e sereni per aver trascorso una splendida giornata, senza discussioni, senza pessime notizie, senza mal di stomaco, senza aver giudicato quella persona solo perché ha fatto una cosa che non piace a te?
Si può fare.
Ma dipende solo da te.